Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dai ricorrenti avverso il provvedimento comunale di diniego dell'accertamento di conformità di alcune opere edilizie realizzate senza preventivo assenso amministrativo in un terreno di proprietà, ha affermato il seguente principio di diritto: L'accertamento di conformità di opere edilizie abusive ai sensi dell'art. 13 della L. n. 47/1985 può essere legittimamente negato dall'amministrazione comunale qualora le opere realizzate risultino in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico vigente, non possano essere considerate pertinenziali e di servizio al fondo agricolo in ragione delle loro dimensioni e caratteristiche costruttive, e non siano necessarie alla coltivazione del terreno. Il mancato preavviso di rigetto dell'istanza di accertamento di conformità non determina l'illegittimità del provvedimento finale di diniego, in quanto tale vizio è neutralizzato dalla previsione di cui all'art. 21-octies, comma 2, della L. n. 241/1990, laddove il diniego si imponga come atto dovuto per la palese incompatibilità delle opere realizzate con la disciplina urbanistica. L'amministrazione comunale, pertanto, non è tenuta a valutazioni di natura estetico-paesaggistica, essendo sufficiente l'accertamento della mancanza dei presupposti per il rilascio dell'accertamento di conformità in ragione della non conformità urbanistica delle opere.