Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43694 del 10 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43694PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni disposto nell'ambito di un procedimento di prevenzione patrimoniale, una volta divenuto irrevocabile, non può essere oggetto di una nuova valutazione sulla base di elementi già conoscibili o deducibili in precedenza, in assenza di sopravvenuti "fatti nuovi" idonei a giustificare una diversa valutazione. L'istanza di revoca della confisca proposta dal terzo interessato, pur se ammissibile in linea generale, deve essere rigettata qualora la documentazione prodotta a sostegno non presenti alcuna rilevanza ai fini della revoca, essendo volta unicamente a tentare di incidere su un provvedimento definitivo non più aggredibile con altri rimedi giurisdizionali. In tali casi, la Corte di merito, nel motivare il rigetto dell'istanza, può legittimamente valorizzare la successione cronologica degli atti e il comportamento processuale del richiedente, al fine di escludere la sussistenza di "nuove prove" idonee a giustificare una diversa valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO Maria C. - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 12/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 01/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA CRISTINA SIOTTO;

lette le conclusioni del PG Dott. Antonio Gialanella che ha chiesto dichiarasi il ricorso inammissibile.

RILEVA IN FATTO

Con ordinanza dell'1/10/2009 la Corte di Appello di Bari ha rigettato l'appello proposto nell'interesse di Ma.Ma. avverso il decreto 19/11/2008 del Tribu…

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