Cassazione penale Sez. III sentenza n. 5993 del 12 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:5993PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del vizio totale o parziale di mente, è tenuto a compiere un duplice accertamento: in primo luogo, deve verificare l'esistenza e la gravità del disturbo psichico dell'imputato, quale possibile causa del vizio di mente; in secondo luogo, deve valutare l'incidenza di tale disturbo sulla capacità di intendere e di volere al momento della commissione del fatto. Tale valutazione deve essere effettuata in relazione al reato specificamente contestato, non potendosi desumere automaticamente l'incapacità di intendere e di volere dalla mera esistenza di una patologia mentale, anche se accertata in precedenti procedimenti. Infatti, la malattia mentale assume rilevanza nel giudizio di imputabilità solo se di intensità e gravità tali da incidere sulle capacità intellettive e volitive dell'imputato, determinando un nesso eziologico tra il disturbo psichico e il fatto di reato commesso. Pertanto, il giudice di merito, in presenza di valutazioni peritali contrastanti, deve motivare in modo esaustivo le ragioni per le quali ritiene di aderire ad una determinata conclusione, dando conto della valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti, senza limitarsi ad una mera adesione acritica ad una delle perizie. In particolare, il giudice deve verificare se il disturbo mentale, anche se non permanente, abbia inciso sulle capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento della commissione del fatto, tenendo conto della sua storia clinica, dei sintomi manifestati e delle modalità di realizzazione del reato, al fine di accertare l'esistenza di un nesso causale tra la patologia e il fatto di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Relatore

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
De.Cl. nato a M il (Omissis)
avverso la sentenza del 16/01/2023 della CORTE APPELLO di BRESCIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) MAGRO;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LUIGI ORSI che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16/01/2023, la Corte dì appello di Brescia, in parziale riforma della pronuncia emessa dal giudice di primo grado, ha confermato la penale responsabilità di De.Cl. per il reat…

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