Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43607 del 2 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:43607PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità del disegno criminoso, richiesta dall'art. 81 c.p., comma 2, per l'applicazione del vincolo della continuazione, non può identificarsi con una mera scelta di vita che implichi la reiterazione di determinate condotte criminose o con una generica tendenza a porre in essere determinati reati. Occorre invece che vi sia una programmazione e deliberazione iniziale di una pluralità di condotte in vista di un unico fine, anche se di massima, purché i reati da compiere risultino previsti almeno in linea generale, con riserva di "adattamento" alle eventualità del caso, come mezzo al conseguimento di un unico scopo o intento, prefissato e sufficientemente specifico. L'unitarietà del fine, la coerenza modale degli episodi e la loro contiguità temporale fungono da indizio dell'assenza di interruzioni o soluzioni di continuità della deliberazione originaria. Tuttavia, ai fini della configurabilità del vincolo della continuazione tra reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, non è sufficiente il riferimento alla tipologia del reato e all'omogeneità delle condotte, ma occorre una specifica indagine sulla natura dei vari sodalizi, sulla loro concreta operatività e sulla loro continuità nel tempo, al fine di accertare l'unicità del momento deliberativo e la sua successiva attuazione attraverso la progressiva appartenenza del soggetto ad una pluralità di organizzazioni ovvero ad una medesima organizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SABEONE Gerard - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/05/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere GERARDO SABEONE;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Messina quale Giudice dell'esecuzione, con ordinanza del 22 maggio 2017, decidendo a seguito di rinvio della Corte di Cassazione, che con sentenza del 23 gennaio 2017 aveva annullato l'ordinanza eme…

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