Consiglio di Stato sentenza n. 8490 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:8490SENT

Massima

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Il potere di un ente locale di limitare, attraverso strumenti di pianificazione e governo del territorio, gli interessi economici dei privati rispetto a superiori interessi pubblici, come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, trova il suo fondamento nei principi costituzionali di cui all'art. 9 Cost. Tuttavia, tale potere non può essere esercitato in modo arbitrario o irragionevole, ma deve rispettare i limiti derivanti dal principio di legalità e proporzionalità, nonché essere adeguatamente motivato. Pertanto, la proroga di un divieto regolamentare già scaduto, senza una valida giustificazione, è da ritenersi illegittima, in quanto viola il principio di certezza del diritto e di tutela dell'affidamento dei privati. Inoltre, l'annullamento giurisdizionale di una delibera che dispone tale proroga, con efficacia erga omnes in quanto norma regolamentare, comporta l'impossibilità per l'amministrazione di opporre il divieto ai privati che abbiano presentato nuove segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) in conformità alla disciplina vigente al momento della presentazione. In tali casi, i provvedimenti adottati dall'amministrazione per dichiarare l'inefficacia delle SCIA devono essere annullati per carenza di presupposti.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/10/2024

N. 08490/2024REG.PROV.COLL.

N. 02729/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2729 del 2024, proposto da
Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Michele Memeo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Rimessa Roscioli S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Franco Carlini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 13582 del 2023, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i …

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