Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21014 del 23 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21014PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giudiziaria, pur costituendo un limite al diritto di critica e di informazione, non può essere invocato per giustificare affermazioni che travisano i fatti accertati in sede giudiziaria, attribuendo alla persona offesa una condotta sostanzialmente diversa da quella risultante dagli atti processuali. Pertanto, il giudice, nel valutare la sussistenza dell'esimente del diritto di cronaca, deve verificare che il contenuto complessivo dell'articolo, inclusi i titoli e le modalità di rappresentazione, non induca il lettore in errore circa l'effettivo svolgimento e l'esito del procedimento giudiziario, superando i limiti della continenza informativa e trasformandosi in un attacco personale avulso da finalità informative. La valutazione del giudice in tal senso è insuscettibile di censura in sede di legittimità, ove risulti adeguatamente motivata sulla base di un'approfondita analisi delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 756/2012 GIP TRIBUNALE di SANT'ANGELO DEI LOMBARDI, del 06/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. MURA Antonio di a.c.r..

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 6.12.2012, emessa ex articolo 425 c.p.p., il Gup del tribunale di Sant'Angelo dei …

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