Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33318 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33318PEN

Massima

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Il falso materiale commesso dal privato in atto pubblico, realizzato attraverso l'apposizione di dati di protocollazione, numero di pratica e timbro del Comune falsificati su una D.I.A. (Denuncia di Inizio Attività), integra il reato previsto dall'art. 482 c.p. anche quando il professionista incaricato della presentazione della pratica non abbia personalmente eseguito la falsificazione, ma ne abbia consapevolmente avallato la realizzazione da parte di un suo collaboratore, omettendo di verificare il corretto espletamento dell'incarico affidatogli e di informarsi presso gli uffici comunali sull'esito della pratica, come sarebbe stato normale aspettarsi da un professionista diligente. In tali casi, la mancanza di una ricevuta comprovante l'avvenuto pagamento degli oneri di segreteria, unitamente ad altri elementi indiziari convergenti, può essere valorizzata dal giudice per ritenere provata la consapevolezza dell'imputato circa la mancata presentazione della D.I.A. e la falsità dei dati apposti sul documento, escludendo così la sua buona fede. Pertanto, il professionista che, pur non avendo materialmente eseguito la falsificazione, abbia consapevolmente avallato la presentazione di una D.I.A. contenente dati di protocollazione, numero di pratica e timbro del Comune falsificati, omettendo di verificare il corretto espletamento dell'incarico affidatogli, risponde del reato di falso materiale commesso dal privato in atto pubblico ai sensi dell'art. 482 c.p. La pena, pur tenendo conto delle circostanze attenuanti generiche, può essere determinata in misura superiore al minimo edittale in ragione della gravità del fatto, commesso da un professionista che ha consentito l'esecuzione di lavori edili non assentiti dall'Autorità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/06/2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 13/06/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPUTO;
Udito l'Avvocato generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. Rossi A., che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ric…

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