Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22314 del 11 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22314PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza illecita, in assenza di una plausibile giustificazione circa la legittima acquisizione, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la consapevolezza della loro origine delittuosa, desumibile anche dalla qualità e dalle modalità di circolazione dei beni stessi. L'onere di giustificare il possesso di una res furtiva incombe sull'imputato, il quale non può limitarsi a una generica allegazione di essere l'autore del reato presupposto, dovendo fornire elementi specifici sulle circostanze del furto. L'eterogeneità delle condotte di ricettazione, in assenza di concrete allegazioni a sostegno dell'unicità del disegno criminoso, esclude il vincolo della continuazione, così come l'esclusione delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivata sulla base della negativa personalità del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antoni - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 388/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 17/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ASTA Pietro, che ha concluso pe…

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