Cassazione penale Sez. I sentenza n. 57898 del 20 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57898PEN

Massima

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Il condannato per il delitto di cui all'art. 609-octies c.p., essendo reato "ostativo" ai sensi dell'art. 4-bis ord. pen., può accedere ai benefici penitenziari solo a condizione che abbia effettivamente collaborato con l'autorità giudiziaria, fornendo elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e l'individuazione degli autori, ovvero che dimostri l'impossibilità di tale collaborazione per la limitata partecipazione al fatto criminoso, l'integrale accertamento dei fatti e delle responsabilità, oppure l'oggettiva irrilevanza della collaborazione offerta. L'onere di allegare e prospettare le circostanze idonee a dimostrare l'impossibilità di utile collaborazione grava sulla parte richiedente il beneficio, al fine di consentire al giudice di valutare la sussistenza di tali presupposti. In mancanza di tale allegazione, il tribunale di sorveglianza deve dichiarare inammissibile la richiesta di concessione del beneficio, non potendo procedere d'ufficio all'accertamento di tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del Tribunale di sorveglianza di Milano in data 27/02/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENOLDI Carlo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del decreto impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 27/02/2018, il Tribunale di so…

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