Il rilascio di un titolo abilitativo alla guida, quale la patente, non può essere negato in modo vincolato e automatico sulla base della mera mancanza dei requisiti morali, senza una previa istruttoria che consenta all'interessato di esercitare il diritto di difesa e di far valere le proprie ragioni. L'Amministrazione competente, nel procedimento di rilascio di un titolo abilitativo, è tenuta a svolgere un'adeguata attività istruttoria, nel rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa dell'istante, prima di adottare un provvedimento di diniego, il quale non può avere carattere meramente vincolato e automatico. Il provvedimento di diniego, infatti, deve essere adeguatamente motivato e fondato su una valutazione ponderata e individualizzata della posizione del richiedente, alla luce di tutti gli elementi rilevanti, senza limitarsi a riscontrare in modo asettico la mera mancanza dei requisiti formali. Solo in tal modo può essere assicurato il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché delle garanzie procedimentali a tutela della posizione giuridica del privato. Pertanto, il rilascio di un titolo abilitativo non può essere negato in modo automatico e vincolato sulla base della sola mancanza dei requisiti morali, essendo necessaria un'istruttoria che consenta all'interessato di far valere le proprie ragioni e di ottenere una decisione adeguatamente motivata.