Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42745 del 25 novembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:42745PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, ai sensi dell'art. 116 c.p. (c.d. "concorso anomalo"), richiede l'adesione di tutti i concorrenti ad un reato concordato e voluto, nonché un evento diverso, costituente altro reato, voluto e cagionato da uno dei concorrenti. È necessario che tale evento diverso possa rappresentarsi, nei suoi elementi essenziali, alla psiche del concorrente come sviluppo logicamente prevedibile e possibile del reato concordato e voluto. Pertanto, qualora l'evento diverso, pur non essendo voluto direttamente, sia stato ragionevolmente previsto e accettato come rischio pur di realizzare l'obiettivo criminoso concordato, si configura un concorso pieno di responsabilità, in quanto il contributo "morale" del concorrente ha rafforzato l'azione dell'autore materiale. La responsabilità del compartecipe può essere esclusa solo quando il reato diverso e più grave si presenti come "evento atipico", dovuto a circostanze eccezionali e del tutto imprevedibili, non collegato in alcun modo al fatto criminoso su cui si è innestato, oppure quando si verifichi un rapporto di mera occasionalità, idoneo ad escludere il nesso di causalità. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, la cui concessione o diniego è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Tuttavia, in relazione alla determinazione della pena, l'errore del giudice di merito nell'individuazione del minimo edittale del reato contestato è censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE VI PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Luigi SANSONE - Presidente
1. Francesco SERPICO - Consigliere
2. Francesco IPPOLITO - "
3. Giorgio COLLA - "
4. Domenico CARCANO - "
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Do. Ci.;
Le. c.;
avverso la sentenza della Corte di Appello di Lecce in data 19-05-2004;
Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. F. SERPICO;
udito il Pubblico Ministero in persona del S.P.G. Dott. G. VIGLIETTA che ha concluso per: Annullamento con rinvio;
udito il difensore del Do. Ci. Avv. D. c., quale Sostituto dell'avv. C. Ca., che ha concluso per: accogliersi il ricorso;
OSSERVA
Sull'appello proposto, tra gli altri da Do. Ci. e da Le. c. avverso la sentenza del Tribunale di Brindisi i…

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