Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34806 del 26 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34806PEN

Massima

Il superiore gerarchico che, nell'ambito di un'annotazione di polizia giudiziaria diretta agli organi competenti, esprime valutazioni sulla condotta professionale e sull'atteggiamento di un subordinato, non integra il reato di diffamazione, purché tali giudizi siano strettamente funzionali all'esposizione di fatti rilevanti ai fini dell'accertamento di eventuali infrazioni disciplinari o illeciti penali, siano formulati in termini non mortificanti della persona e non contengano attacchi personali, essendo limitati alla sfera professionale del subordinato. In tali casi, il superiore agisce nell'esercizio del dovere di segnalazione e denuncia, rientrante nell'ambito di applicazione della causa di giustificazione prevista dall'art. 51 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. CA. DO. N. IL (OMESSO) C/;

2) M. G. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10381/2007 CORTE APPELLO di TORINO, del 21/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

udito il P.G. in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito…

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