Il provvedimento di revoca totale delle agevolazioni finanziarie concesse in via provvisoria è legittimo quando il programma di investimento oggetto della domanda di agevolazione risulta essere stato avviato in data anteriore a quella di presentazione della domanda stessa, in quanto tale circostanza configura un'ipotesi di revoca ai sensi della normativa nazionale ed europea in materia di aiuti di Stato. Il principio di diritto è che l'aiuto pubblico deve essere indispensabile affinché l'impresa realizzi un'operazione (es. un investimento) che non avrebbe altrimenti realizzato in assenza dell'aiuto stesso; pertanto, una attività di spesa correlata ad un programma in corso di attuazione prima della proposizione della domanda di agevolazione è indice del fatto che l'investimento sarebbe stato comunque compiuto e, come tale, non risponde al principio di necessità dell'aiuto, risultando idoneo a determinare un'indebita alterazione dell'assetto concorrenziale determinato dal mercato. Ciò comporta l'obbligo per l'amministrazione di revocare le agevolazioni concesse e di recuperare le somme erogate, a prescindere dal tempo trascorso dalla concessione, in quanto il vincolo di un termine ragionevole per la revoca (o annullamento) di un aiuto incompatibile con la disciplina europea non può evitare il recupero delle somme illegittimamente erogate né può giustificare l'omissione del ritiro dei relativi atti adottati, in ossequio al primato del diritto dell'Unione e all'obbligo di disapplicare le norme interne eventualmente confliggenti. Il recupero delle somme non va tanto considerato sotto un profilo sanzionatorio, ma è piuttosto uno strumento per ripristinare l'assetto concorrenziale turbato dalla concessione dell'indebito contributo.