Il piano degli accessi al mare, previsto dalla legge regionale n. 23/1985, ha natura di piano particolareggiato che comporta la delimitazione delle aree soggette ad esproprio per l'esecuzione dell'opera pubblica entro il termine di vigenza del piano stesso. Tuttavia, qualora l'amministrazione comunale non abbia tempestivamente intrapreso il procedimento espropriativo, il relativo vincolo è destinato a decadere, determinando il venir meno dell'interesse del ricorrente all'annullamento del piano, attesa la cessazione della sua portata lesiva. In tal caso, l'eventuale richiamo al contenuto del precedente piano negli atti successivamente adottati dall'amministrazione non vale a far rivivere l'interesse all'impugnazione del primo atto, essendo ormai gli effetti direttamente riconducibili al nuovo provvedimento, che costituisce l'unica fonte di legittimazione delle future azioni amministrative. Ne consegue che il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, senza che ciò impedisca di far valere eventuali doglianze avverso il nuovo atto deliberativo adottato.