La realizzazione di manufatti edilizi in assenza di permesso di costruire in aree destinate esclusivamente a funzione agricola, soggette a vincolo idrogeologico, integra un abuso edilizio sanzionabile ai sensi dell'art. 132 della L.R.T. n. 1/2005, a prescindere dalla tipologia dei materiali utilizzati e dalle modalità costruttive, in quanto ciò che rileva ai fini della necessità del titolo edilizio è l'uso non temporaneo cui le strutture sono destinate, anche se finalizzate al ricovero di attrezzi agricoli o allo svolgimento di attività hobbistiche e ricreative. L'ordine di demolizione deve essere impartito sia al proprietario del terreno che ai responsabili degli abusi, in quanto l'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 attribuisce la legittimazione passiva a entrambi i soggetti. La competenza all'emanazione dell'ordinanza di demolizione spetta al dirigente comunale, in forza dell'art. 107, comma 3, lett. g) del D.Lgs. n. 267/2000 e dell'art. 31, comma 2 del D.P.R. n. 380/2001, senza che sia necessaria l'indicazione nell'atto degli estremi degli atti legittimanti il dirigente-persona fisica alla firma, trattandosi di mera irregolarità sanabile. Infine, la possibilità di realizzare annessi agricoli in assenza di un soggetto aziendale, prevista dall'art. 35, comma 3, punto 2 delle N.T.A. per le zone agricole, va riferita all'intero fondo, unitariamente considerato, e non ai singoli lotti assegnati ai soci di una cooperativa, non essendo stata presentata alcuna istanza di sanatoria.