Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo di un pubblico dipendente è legittimo quando il lavoratore abbia commesso, nel biennio precedente, più violazioni disciplinari sanzionate con la sospensione dal servizio e dalla retribuzione, dimostrando così una grave e reiterata lesione del vincolo fiduciario con il datore di lavoro. In particolare, l'assenza ingiustificata dal lavoro in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale, anche se per un solo giorno, unitamente a precedenti disciplinari per analoghi comportamenti, può legittimare il licenziamento, in quanto tali condotte, per la loro frequenza e gravità, sono idonee a compromettere irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore, rendendo sproporzionata l'applicazione di una sanzione conservativa. Ciò anche in considerazione del fatto che il pubblico dipendente, per la natura del suo incarico, è tenuto a un particolare dovere di diligenza e affidabilità nello svolgimento delle proprie mansioni, a tutela dell'interesse pubblico. Pertanto, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo non risulta sproporzionato quando il lavoratore abbia dimostrato, con il suo comportamento reiteratamente inadempiente e lesivo del vincolo fiduciario, di non essere più in grado di assicurare lo svolgimento delle proprie mansioni in modo diligente e affidabile, compromettendo così l'organizzazione e il buon andamento dell'attività del datore di lavoro pubblico.