Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10642 del 10 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10642PEN

Massima

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Il comportamento violento e aggressivo di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali che intervengono per svolgere i loro doveri istituzionali, anche se motivato da uno stato di alterazione psicofisica, integra il reato di violenza o resistenza a pubblico ufficiale, con conseguente applicazione dell'aggravante del nesso teleologico qualora da tale condotta derivino lesioni personali ai pubblici ufficiali. Tali condotte, seppur riconducibili a un'unica intenzione criminosa, possono essere autonomamente qualificate come reati distinti e puniti con il meccanismo della continuazione, senza che ciò comporti un'ingiustificata duplicazione sanzionatoria. Il pregresso casellario giudiziale dell'imputato, unitamente alla gravità dei fatti, può legittimare il diniego delle attenuanti generiche, in assenza di elementi idonei a giustificare un trattamento sanzionatorio più mite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SP. Fr., n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 17 marzo 2006 della Corte di appello di Venezia;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATT…

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