Consiglio di Stato sentenza n. 2419 del 2005

ECLI:IT:CDS:2005:2419SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che nel caso in cui nel corso del procedimento giurisdizionale si contesti la carenza sopravvenuta di interesse, è irrilevante che il giudice dichiari la cessazione della materia del contendere oppure l'improcedibilità del ricorso, in quanto entrambe le formule terminative del processo comportano, nella sostanza, l'estinzione del giudizio medesimo. Pertanto, anche qualora il primo giudice avesse dovuto dichiarare l'improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, il giudizio non poteva comunque continuare, in quanto la dichiarazione di improcedibilità comporta, nella sostanza, l'estinzione del giudizio medesimo, non potendosi conseguire la reiscrizione del ricorso nel ruolo ordinario prevista dall'art. 26, comma ultimo, della legge n. 1034/1971 come effetto dell'accoglimento dell'opposizione. Inoltre, la distinzione tra le due formule terminative del processo, quella di cessazione della materia del contendere e quella di sopravvenuto difetto di interesse, benché codificata, è distinzione empirica e tralaticia, e comunque inidonea a far ritenere viziata una decisione per il solo fatto dell'uso di una formula al posto dell'altra.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 7115/2004, proposto da:
Mo. S.P.A. e Ia. S.R.L., in persona dei rispettivi legali rappresentanti in carica, rappresentate e difese dagli avv. Ce. Ri., Gi. Ca., Fa. Bi. e Pa. Va., ed elettivamente domiciliate presso lo studio dell'ultimo in Ro., ((omissis))., n. 3;
contro
- COMUNE DI MONTELLO, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avv. Yv. Me. e Go. Go., ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell'ultimo in Ro., via Ma. Cr., n. 8;
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI, in persona dei rispettivi ministri in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici domiciliano per legge …

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