Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La proroga o il rinnovo di un contratto pubblico per l'affidamento di un servizio, senza il previo espletamento di una nuova procedura di gara ad evidenza pubblica, è illegittimo in quanto in contrasto con i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.), nonché con i principi comunitari di concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento e proporzionalità. La normativa comunitaria (art. 31, comma 1, n. 4, lett. b), Direttiva 2004/18) consente il rinnovo dell'affidamento, con ricorso alla procedura negoziata, solo quando tale possibilità sia stata indicata sin dall'avvio del confronto competitivo e l'importo totale previsto per la prosecuzione sia stato individuato nel bando originario. In assenza di tali presupposti, il provvedimento di proroga o rinnovo del contratto pubblico deve essere annullato, anche qualora gli effetti dell'affidamento in proroga siano destinati a cessare in un momento successivo, in quanto le imprese interessate mantengono un interesse all'annullamento, avendo fatto espressa riserva di successiva richiesta di risarcimento danni.