Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10001 del 5 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10001PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'adeguatezza della misura cautelare personale da applicare all'indagato, deve considerare non solo la gravità del fatto e l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza, ma anche la personalità dell'indagato, la sua incensuratezza, la sua vita lavorativa, le sue frequentazioni e il suo comportamento durante l'esecuzione di eventuali precedenti misure cautelari, al fine di verificare se tali elementi possano ridimensionare la valutazione della pericolosità sociale e, conseguentemente, giustificare l'applicazione di una misura meno afflittiva rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero. La sola gravità del fatto, infatti, non è sufficiente a giustificare l'applicazione della misura più grave, quando vi siano altri elementi che possano incidere sulla valutazione del pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. CA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/10/2008 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAMPANATO Graziana;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI POPOLO Angelo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

PI. Ca. Ma. , sottoposto agli arresti domiciliari in quanto indagato per il reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 d…

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