Il provvedimento amministrativo di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica, adottato ai sensi dell'art. 82 del D.P.R. n. 616/1977, non è illegittimo per omessa comunicazione dell'avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, qualora l'amministrazione destinataria dell'atto finale abbia comunque avuto conoscenza degli elementi essenziali del procedimento e sia stata posta in condizione di partecipare e interloquire, realizzandosi in tal modo lo scopo della partecipazione procedimentale, anche in assenza della formale comunicazione. Inoltre, il termine perentorio di 60 giorni previsto per l'esercizio del potere di annullamento decorre dal momento in cui l'amministrazione competente riceve la documentazione completa, potendo tale termine essere sospeso in caso di richieste di integrazione istruttoria, purché non pretestuose o dilatorie. L'amministrazione statale, nell'esercitare il potere di annullamento, non può sindacare nel merito le valutazioni tecniche e discrezionali compiute dall'amministrazione regionale nell'adottare l'autorizzazione paesaggistica, ma può censurarne la legittimità, anche per difetto di motivazione, qualora l'atto autorizzatorio non abbia adeguatamente considerato l'impatto dell'intervento sui valori paesaggistici tutelati.