Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14824 del 6 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14824PEN

Massima

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Il provvedimento del giudice dell'esecuzione che decide sull'istanza di restituzione di cose sequestrate, anche se reso all'esito di una procedura camerale e non de plano, deve essere impugnato con opposizione davanti allo stesso giudice ai sensi dell'art. 667 comma 4 c.p.p. e non con ricorso per cassazione. Tale orientamento, che assicura un doppio grado di merito, appare più favorevole per il ricorrente, in virtù del favor impugnationis e del principio di conservazione degli atti giuridici. Pertanto, il ricorso per cassazione erroneamente proposto deve essere qualificato come opposizione e gli atti devono essere trasmessi al giudice dell'esecuzione per la decisione ai sensi dell'art. 666 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. AN. N. IL (OMESSO);

2) GI. CA. N. IL (OMESSO);

3) GI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/06/2008 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. MONETTI Vito, il quale ha chiesto disporsi la trasmissione degli atti alla Corte di Appello di Reggio Calabria.

CONSIDERATO IN FATTO

- che la Corte d…

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