Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 15512 del 13 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15512CIV

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice può respingere la domanda di un professionista volta ad ottenere il pagamento di compensi per attività peritali svolte in favore di una società, qualora risulti accertato che le parti avevano concluso un contratto, anche per fatti concludenti, in base al quale il compenso per ogni singolo incarico era predeterminato in una somma fissa (nella specie, circa 40 euro), indipendentemente dall'effettivo valore dell'attività svolta. Tale accertamento, che attiene al merito della pretesa creditoria, costituisce una ratio decidendi autonoma e sufficiente a giustificare il rigetto della domanda, anche qualora il giudice abbia rilevato ulteriori profili di improponibilità della stessa, come il frazionamento abusivo del credito o la violazione dei canoni del giusto processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. COSENTINO Antonello - rel. Consigliere

Dott. PICARONI Elisa - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 18321/2017 proposto da:
(OMISSIS), rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS) SPA, elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 1205/2017 del TRIBUNALE di NAPOLI, depositata il 30/01/2017;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del 22/03/2018 dal Consigliere Dott. ANTONELLO COSENTINO;
lette le considerazioni del P.M.,…

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