Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27347 del 25 giugno 2003

ECLI:IT:CASS:2003:27347PEN

Massima

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Il reato di rifiuto di prestazione del servizio militare per motivi di coscienza, previsto dall'art. 14 comma 2 della legge n. 230 del 1998, non può essere considerato un reato militare, in quanto attribuito alla competenza del tribunale in composizione monocratica, e pertanto non trovano applicazione le circostanze attenuanti specificamente previste per i reati militari dall'art. 48 del codice penale militare di pace. La sentenza che abbia erroneamente riconosciuto l'attenuante di cui all'art. 48 comma 2 c.p.m.p. deve essere annullata senza rinvio, con restituzione degli atti al giudice di primo grado per il prosieguo del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE PRIMA SEZIONE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.: FAZZIOLI EDOARDO - PRESIDENTE CHIEFFI SEVERO - CONSIGLIERE GIORDANO UMBERTO - CONSIGLIERE SIOTTO MARIA CRISTINA - CONSIGLIERE URBAN GIANCARLO - CONSIGLIERE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI nei confronti di: 1) SARRO GIUSEPPE, n. a Praia a Mare, IL 23/06/1979 avverso SENTENZA del 14/05/2002 TRIBUNALE di AVELLINO sentita la relazione fatta dal Consigliere GIORDANO UMBERTO lette le conclusioni del P.G. Dr. ALBANO il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata OSSERVA Con sentenza in data 14.5.02 il Tribunale monocratico di Avellino, previa concessione delle attenuanti generiche e riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 48 comma 2 c. …

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