Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4635 del 9 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4635PEN

Massima

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La condanna per il reato di rapina aggravata nei confronti di minorenni può essere legittimamente fondata sulle concordanti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, concorrenti nel reato, e della persona offesa, anche in presenza di eventuali discrasie o contraddizioni nel loro complessivo racconto, purché il nucleo centrale del fatto sia stato accertato in modo logico e giuridicamente corretto dalla motivazione della sentenza. Il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito, salvo che essa risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. La genericità e l'aspecificità dei motivi di ricorso, che non consentono al giudice di individuare puntualmente i rilievi mossi alla decisione impugnata, comportano l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Lu. , n. ad (OMESSO), e C. R. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Catania - Sezione per i minorenni, in data 14 marzo 2008, di conferma della sentenza del Tribunale per i minorenni di Catania, in data 23 maggio 2002;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. FIANDANESE Franco;

Udito il pubblico …

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