Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'avvocato sospeso dall'esercizio della professione per provvedimento disciplinare è tenuto a rispettare i doveri deontologici di probità, dignità, decoro, lealtà e correttezza anche durante il periodo di sospensione, non potendo assumere nuovi incarichi difensivi né mancare ingiustificatamente alle udienze per le quali era già costituito difensore prima della sospensione. La sanzione disciplinare ha efficacia immediata e non determina alcuna causa di interruzione o sospensione del termine breve per l'impugnazione della decisione che l'ha inflitta, la quale deve essere notificata personalmente all'avvocato sospeso, unico soggetto legittimato a proporre ricorso per cassazione entro il termine di trenta giorni dalla notifica, anche se privo dello jus postulandi per effetto della sospensione. L'avvocato sospeso può comunque impugnare la decisione disciplinare, ma deve farlo nel rispetto dei termini e delle regole generali, con il patrocinio di un altro difensore.