Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14680 del 28 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14680PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza può essere applicata solo in presenza di elementi concreti e specifici che dimostrino la pericolosità sociale della persona, non essendo sufficiente il mero sospetto di dedizione a traffici delittuosi o la pendenza di procedimenti penali, in assenza di condanne definitive. Il giudice della prevenzione non è vincolato dalle valutazioni del giudice penale, ma deve procedere a una autonoma valutazione della pericolosità, considerando tutti gli elementi rilevanti, inclusi i precedenti giudiziari e la reiterazione degli episodi delittuosi, senza tuttavia confondere il giudizio di pericolosità con la graduazione della misura. La motivazione del provvedimento deve essere congrua e logicamente coerente, senza incorrere in contraddizioni o lacune, pur senza dover raggiungere un livello di completezza ed esaustività tale da escludere ogni possibile critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 13/2013 CORTE APPELLO di TORINO, del 29/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. GAETA Piero, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento del provved…

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