Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12054 del 22 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12054PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, che legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità dei reati contestati, dalla personalità aggressiva e violenta dell'indagato, dimostrata dall'uso di armi e da condotte minacciose nei confronti della vittima, nonché dalla facilità con cui l'indagato si è procurato un'arma clandestina, senza fornire spiegazioni circa le modalità e i tempi dell'acquisto. Tali elementi, unitamente all'impossibilità di applicare una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari, in ragione del concreto pericolo di reiterazione dei reati e della condizione di convivenza con la vittima, giustificano l'adozione della più grave misura cautelare della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. MASI Paola - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS), difeso dall'avv. (OMISSIS) del Foro di Roma;
avverso l'ordinanza emessa in data 07/10/2022 dal Tribunale di Roma in funzione di Tribunale del Riesame;
Visti gli atti, l'ordinanza impugnata, il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. Paola Masi;
sentite le richieste del Pubblico Ministero Dr. Zacco Franca, che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso;
sentite le conclusioni del difensore avv. (OMISSI…

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