Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1030 del 13 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1030PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il delitto di associazione di tipo mafioso può essere superata qualora, nonostante il decorso di un considerevole lasso di tempo dai fatti contestati, emergano elementi concreti che dimostrino la perdurante pericolosità sociale dell'indagato, in ragione del suo ruolo e del contributo continuativo fornito al sodalizio criminale, nonché dei suoi stretti legami con i vertici dell'organizzazione, tali da escludere una sua dissociazione effettiva. In tali casi, il giudice è tenuto a motivare puntualmente sulla rilevanza del tempo trascorso e sull'attualità delle esigenze cautelari, anche in assenza di una espressa dissociazione dell'indagato dal sodalizio mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRONCI Andrea - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antoni - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/07/2019 del Tribunale del riesame di Napoli;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Antonio Costantini;
sentite le conclusioni del P.M., in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Lori Perla, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), per il tramite del difenso…

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