Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21 del 2 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La continuità criminosa tra reato associativo e singoli reati fine non sussiste in modo automatico, ma richiede la verifica concreta della sussistenza dei necessari elementi, ideativo e volitivo, di quel singolo reato fine fin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso. Pertanto, non possono essere unificati in continuazione quei reati fine che, pur rientrando nell'ambito di attività svolta nel quadro associativo, non siano stati programmati ab origine. Il mero rapporto di strumentalità tra reato associativo e reato fine, o la circostanza che quest'ultimo corrisponda a un metodo usuale di risoluzione dei conflitti interni o esterni all'associazione, non integrano di per sé il vincolo di continuazione, in assenza dei requisiti essenziali di tale istituto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

Dott. MELE Maria Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2021 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere PALMA TALERICO;
lette le conclusioni del P.G., Dott. Luigi Orsi, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 7 dicembre 2021, la Corte di appello di Reggio Calabria, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza formulata nell'interesse di (OMISSIS), tendente a ottenere l'applicazione d…

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