Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15314 del 11 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15314PEN

Massima

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Il ricorso proposto dalla parte civile contro la sentenza di proscioglimento emessa dal Giudice di pace per i reati di ingiuria e diffamazione, prima dell'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006 che ha abrogato l'art. 577 c.p.p., conserva la sua efficacia anche dopo tale data, in assenza di una disciplina transitoria espressa in senso derogatorio, in applicazione del principio tempus regit actum. Pertanto, il giudice dell'appello non può dichiarare inammissibile il gravame proposto dalla parte civile, ritenendo abrogato l'art. 577 c.p.p. dalla Legge n. 46 del 2006 con effetti anche per i procedimenti in corso, né può ritenere che il combinato disposto degli artt. 36 e 38 del D.Lgs. n. 274 del 2000 si sia sovrapposto all'art. 577 c.p.p. rendendolo inapplicabile, in quanto l'art. 2 del medesimo decreto legislativo fa esplicito riferimento, per tutto ciò che non è previsto nel decreto, alle norme contenute nel codice di procedura penale e, quindi, anche all'art. 577 c.p.p. applicabile in virtù del principio tempus regit actum.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AC. MA. N. IL (OMESSO);

2) CA. VI. N. IL (OMESSO);

3) VO. OR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/04/2007 TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALLA STEFANO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. BUA F..

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ac. Ma., parte civile nel procedimento a carico di Ca. Vi. e Vo. Or., imputati del reato di diffamazione ai…

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