Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 7950 del 26 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7950PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di misure cautelari personali, deve essere valutato dal giudice in relazione all'attualità e concretezza del rischio, tenendo conto della gravità della condotta contestata, delle circostanze fattuali che la connotano e della personalità dell'indagato, senza che tale valutazione possa essere desunta esclusivamente dalla astratta gravità del titolo di reato. Anche a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge n. 47 del 2015, il decorso di un certo lasso di tempo dai fatti non esclude di per sé la persistenza del pericolo di recidiva, qualora gli elementi acquisiti dimostrino la perdurante inclinazione dell'indagato alla commissione di analoghi reati. In tale contesto, ove la condotta criminosa risulti connotata da particolare gravità e professionalità, la misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere può ritenersi adeguata e proporzionata, non essendo sufficiente il mero controllo domiciliare, anche mediante braccialetto elettronico, a neutralizzare il rischio di reiterazione del reato e i possibili contatti con altri soggetti malavitosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco M. - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. SAVINO Maria Pia - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 203/2015 TRIB. LIBERTA' di CAGLIARI, del 04/12/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAVICH Giuseppe;
sentite le conclusioni del PG Dott. CARDIA Delia che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre, tramite il suo difensore di fiducia, avverso l'ordinanza in data 4 dicembre 2015 con …

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