Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 1422 del 2012

ECLI:IT:TARPA:2012:1422SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'approvazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Palermo, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'amministrazione regionale, nell'approvare il P.R.G. comunale, può apportare modifiche che non comportino sostanziali innovazioni, tali da mutare le caratteristiche essenziali del piano stesso e i criteri di impostazione, ma solo per assicurare il rispetto di previsioni di piani territoriali sovraordinati, la razionale sistemazione di opere e impianti di interesse statale, la tutela del paesaggio e di complessi storici, monumentali, ambientali ed archeologici, nonché l'osservanza di limiti inderogabili. Tali modifiche non devono stravolgere la filosofia complessiva del piano adottato dal Comune. 2. Non è obbligatoria la contestuale adozione del P.R.G. e delle relative prescrizioni esecutive, né la contestuale adozione del P.R.G. e del regolamento edilizio, essendo sufficiente che questi siano adottati prima dell'approvazione definitiva del piano. 3. L'utilizzo di tavole in scala 1:5000 anziché 1:2000 non determina l'illegittimità del piano, in assenza di una specifica previsione normativa che prescriva l'obbligo della scala 1:2000, e ove non sia dimostrato che tale diversa scala abbia inciso sulla corretta definizione della zonizzazione. 4. È legittima la possibilità di disporre l'approvazione per stralci di uno strumento urbanistico, nonché di demandare al Comune la riperimetrazione o rimodulazione di specifiche zone, senza che ciò comporti un'illegittima sostituzione delle scelte pianificatorie comunali. 5. Il mancato attivazione del sub-procedimento di coinvolgimento del Comune previsto dall'art. 4 L.R. n. 71/1978 non determina l'illegittimità dell'approvazione regionale, in quanto tale previsione normativa deve essere interpretata restrittivamente, riferendosi solo ai casi in cui l'Assessorato regionale adotti determinazioni diverse da quelle manifestate dal Comune in relazione alle opposizioni presentate. 6. L'approvazione di un P.R.G. rientra nella competenza dirigenziale e non in quella politica, ai sensi dell'art. 2 L.R. n. 10/2000. 7. L'assenza di un previo parere del Genio Civile sull'atto di adozione del P.R.G. è irrilevante, ove tale parere sia stato acquisito in sede di successiva approvazione regionale. 8. L'amministrazione ha ampia discrezionalità nelle scelte urbanistiche di carattere generale, che non necessitano di una puntuale motivazione, essendo sufficiente la giustificazione desumibile dai criteri generali seguiti nell'impostazione del piano, salvo che si incida su interessi già consolidati. Inoltre, il rigetto delle osservazioni presentate dai privati non richiede una confutazione analitica, essendo sufficiente che le stesse siano debitamente considerate e valutate con riferimento alle linee portanti della pianificazione.

Sentenza completa

N. 02380/2002
REG.RIC.

N. 01422/2012 REG.PROV.COLL.

N. 02380/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2380 del 2002, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio sito in Palermo, corso Pisani N.92;

contro

Assessorato Reg.Le del Territorio e dell'Ambiente, in persona dell’Assessore pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo presso i cui uffici di via A. ((omissis)) 81 è domiciliato;
Comune di Palermo, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio Legale del Comune di Palermo sito in piazza Marina N.39…

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