Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35626 del 5 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35626PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura non solo in relazione alle mafie tradizionali, ma anche con riguardo a fenomeni costituiti da piccole organizzazioni, con un basso numero di appartenenti, che assoggettano un limitato territorio o un determinato settore di attività, avvalendosi del metodo intimidatorio e della conseguente omertà della collettività insediata nell'area di operatività del sodalizio. La connotazione mafiosa dell'associazione è desumibile dalla forza intimidatrice esercitata, idonea a determinare uno stato di assoggettamento e di omertà nella comunità di riferimento, senza che sia necessaria la prova di una penetrazione massiccia nel tessuto economico e sociale del territorio. Inoltre, la coesistenza sul medesimo territorio di diverse articolazioni di stampo mafioso non esclude la configurabilità del reato associativo, qualora sia dimostrato il controllo e la protezione ottenuti dal gruppo criminale da parte di altre organizzazioni mafiose presenti nella zona. Le singole condotte estorsive, aggravate dal metodo mafioso, possono essere provate attraverso una pluralità di elementi, quali le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche e le deposizioni delle vittime, purché sorrette da adeguati riscontri oggettivi. L'interpretazione del contenuto delle intercettazioni costituisce questione di fatto rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità. Infine, il principio della c.d. "frazionabilità" delle dichiarazioni del chiamante in correità consente di ritenere attendibile il suo contributo accusatorio anche laddove una parte del narrato non trovi conferma, purché le restanti emergenze probatorie risultino sorrette da riscontri esterni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/01/2018 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTOFANTI Francesco;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi;
udito, per l'imputato (OMISSIS), l'avvocato (O…

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