Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23530 del 29 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23530PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si prescrive nel termine massimo di dieci anni dalla data di commissione del reato presupposto, anche in assenza di prova certa della data di acquisizione del bene da parte dell'imputato. In tale ipotesi, in applicazione del principio del "favor rei", il momento consumativo del reato di ricettazione deve essere individuato in prossimità della data di commissione del reato presupposto, senza che possano rilevare mere supposizioni o valutazioni soggettive sulla condotta del ricettatore. L'accertamento della prescrizione del reato costituisce un motivo di ricorso per cassazione ammissibile ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. b), c.p.p., in quanto integra un vizio di legittimità della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Genova del;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il PM, nella persona del sostituto procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso ed il conseguente annullamento della sent…

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