Consiglio di Stato sentenza n. 7621 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:7621SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un manufatto edilizio abusivo costituisce un atto vincolato e doveroso per l'amministrazione, non assistito da particolari garanzie partecipative, che non richiede una specifica valutazione dell'interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. La motivazione dell'ordine di demolizione può limitarsi alla descrizione delle opere abusive e alla constatazione della loro illiceità, senza necessità di giustificare il decorso del tempo o la proporzionalità della sanzione ripristinatoria, in quanto l'amministrazione non è titolare di un potere discrezionale in materia. L'accertamento dello stato legittimo dell'immobile deve fare riferimento ai contenuti dei titoli abilitativi, relativi non solo all'originaria edificazione ma anche alle successive vicende trasformative, senza che l'autorizzazione di singoli e sporadici interventi edilizi possa estendersi all'intera struttura della costruzione abusiva. I dati catastali non sono decisivi ai fini dell'accertamento della conformità urbanistico-edilizia, in quanto il catasto si basa sulle dichiarazioni dei soggetti interessati, senza che l'amministrazione finanziaria possa esercitare una verifica sostanziale della legittimità delle opere. L'archiviazione del procedimento penale per gli stessi fatti non determina l'attestazione della conformità edilizia, in quanto il giudizio di legittimità del provvedimento amministrativo fa riferimento alla situazione di fatto e di diritto prospettata all'amministrazione al momento dell'adozione dell'atto, a prescindere dalla valutazione del grado di colpevolezza o imputabilità riscontrabile nella condotta dell'autore delle violazioni.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/09/2022

N. 07621/2022REG.PROV.COLL.

N. 00895/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 895 del 2020, proposto da
Alessandro Ingenito, rappresentato e difeso dall'avvocato Marcello Fortunato, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Cava de' Tirreni, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonino Cascone, Giuliana Senatore, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Alfredo Placidi in Roma, via Barnaba Tortolini n. 30;

per la riforma

della sentenza breve del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda…

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