Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20269 del 12 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20269PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per il mantenimento della misura cautelare più grave, può essere desunto dalla negativa personalità dell'indagato, dai precedenti penali per reati analoghi, dalla gravità dei fatti contestati e dalla mancanza di elementi nuovi idonei a modificare il quadro cautelare, senza che assumano rilievo determinante il tempo decorso dall'applicazione della misura o il corretto comportamento processuale tenuto dall'indagato. Inoltre, la possibilità di applicare una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, non è sufficiente a escludere il pericolo di reiterazione del reato, qualora risulti comprovato il radicamento dell'indagato nel contesto criminale e la sua capacità di mantenere i contatti con sodali e clienti anche dal domicilio, così rendendo inidonei i dispositivi di controllo elettronico a scongiurare il rischio di nuove condotte delittuose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandr - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

Dott. NOCERA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/02/2023 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. D'ANDREA ALESSANDRO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.ssa COCOMELLO ASSUNTA;
Il Procuratore Generale conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore;
Per il ricorrente (OMISSIS) non e' presente il difensore avvocato (OMISSIS) del foro di Milano.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10 feb…

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