Il reato di sostituzione di persona ha piena autonomia rispetto a quello di truffa, in quanto diversi sono i beni giuridici tutelati, anche quando la sostituzione di persona sia contestata con l'aggravante del nesso teleologico rispetto alla truffa, in ipotesi consumata dall'agente con la sostituzione di sé ad altra persona. Pertanto, il reato di sostituzione di persona rimane procedibile d'ufficio anche quando il reato fine (la truffa) sia perseguibile a querela e questa non sia stata proposta. La condotta di sostituzione di persona, pur essendo elemento indispensabile della truffa, non può essere assorbita in quest'ultima, in quanto i beni giuridici tutelati sono diversi. Di conseguenza, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., non può dichiararsi il non doversi procedere in relazione all'unica articolata condotta costituente un unico episodio di truffa, ma deve essere affermata la piena autonomia e procedibilità d'ufficio del reato di sostituzione di persona, anche quando il reato fine (la truffa) sia perseguibile a querela e questa non sia stata proposta.