Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27137 del 13 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27137PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo un diritto costituzionalmente garantito, trova i suoi limiti nel rispetto della reputazione altrui e nell'obbligo di utilizzare un linguaggio misurato e contenuto, privo di espressioni offensive o gratuitamente lesive. La diffamazione, anche se commessa nell'esercizio del diritto di critica, integra un illecito penale sanzionabile, qualora le espressioni utilizzate eccedano manifestamente il limite della continenza e della continua necessità di tutelare l'interesse pubblico. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di diffamazione, deve operare un bilanciamento tra il diritto di critica e il diritto alla reputazione, tenendo conto della natura, del contesto e delle modalità espressive utilizzate, nonché dell'effettiva rilevanza pubblica della questione oggetto di critica. La condanna per diffamazione non è preclusa dalla circostanza che la querela abbia escluso espressamente alcune fattispecie, essendo sufficiente che le espressioni diffamatorie, anche se non specificamente indicate nella querela, siano comunque riconducibili alla medesima condotta contestata. Il giudice di pace e il tribunale monocratico, quali giudici di merito, godono di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie e nella qualificazione giuridica dei fatti, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o giuridici manifesti, senza possibilità di una nuova valutazione del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9/2005 TRIBUNALE di TRIESTE, del 04/02/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Sentite le conclusioni del PG Dott. Di Popolo Angelo, di rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza emessa il 4.2.09, il tribunale di Trieste ha confermato la sentenza emessa il 27.1.05 dal giudice di pace della stessa sede con la quale …

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