Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari, in quanto atto revocabile su semplice richiesta del pubblico ministero che rappresenti l'esigenza di nuove investigazioni, è ricorribile per cassazione solo nei casi di nullità previsti dalla legge, come la violazione del diritto della persona offesa dal reato a ricevere l'avviso di cui all'articolo 408 del codice di procedura penale, comma 2, e non per censure attinenti al merito della decisione, le quali sono improponibili. Tale limitazione del diritto di impugnazione è giustificata dalla particolare natura del provvedimento di archiviazione, il quale non esaurisce definitivamente il procedimento penale, ma può essere revocato in presenza di nuove esigenze investigative rappresentate dal pubblico ministero. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione è ammissibile solo per vizi di nullità tassativamente previsti dalla legge, e non per contestare la valutazione del merito compiuta dal giudice nell'adottare il provvedimento di archiviazione.