Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Treunotre s.r.l. avverso il diniego del Comune di Roma all'autorizzazione per il trasferimento della sede di un esercizio di somministrazione, afferma il seguente principio di diritto: Il Comune può legittimamente negare l'autorizzazione al trasferimento di un esercizio di somministrazione da una zona commerciale ad un'altra, qualora la richiesta sia presentata al di fuori della procedura comparativa per il rilascio di nuove autorizzazioni o trasferimenti, già avviata dal Comune stesso. Tale procedura comparativa, con l'individuazione di specifici criteri di priorità, costituisce un giustificato motivo di diniego dell'istanza di trasferimento, in quanto il passaggio dell'attività da una zona all'altra influisce sul numero complessivo di autorizzazioni rilasciabili per le diverse zone. Il Comune non è tenuto ad assimilare la situazione del richiedente, che ha dovuto abbandonare i locali a seguito di una procedura esecutiva immobiliare e non di finita locazione, ai criteri di priorità previsti per i trasferimenti a seguito di sfratto per finita locazione. Tali criteri, infatti, operano nell'ambito della procedura comparativa e non possono essere estesi analogicamente a fattispecie diverse, pena la violazione della par condicio tra i partecipanti. Inoltre, il richiedente non ha dimostrato di possedere il requisito minimo di 15 anni di esercizio dell'attività nei locali precedenti, previsto per l'applicazione di tale criterio di priorità. Pertanto, il diniego del Comune di autorizzare il trasferimento dell'esercizio di somministrazione, motivato dalla pendenza della procedura comparativa per il rilascio di nuove autorizzazioni o trasferimenti, è legittimo, in quanto risponde all'esigenza di garantire il corretto e ordinato sviluppo della rete distributiva sul territorio, attraverso il coordinamento e la programmazione delle autorizzazioni.