Il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, nonché il favoreggiamento della permanenza irregolare di cittadini stranieri in Italia, integrano un unico reato continuato, essendo il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina assorbito nel più grave reato di sfruttamento della prostituzione. Ai fini della valutazione della prova indiziaria, il giudice deve procedere ad un esame unitario e concordante degli elementi indiziari, senza frammentarne l'analisi, valorizzando la convergenza logica di molteplici indizi gravi, precisi e concordanti, anche se singolarmente non dotati di univocità, purché nel loro complesso siano idonei a fondare il convincimento della responsabilità dell'imputato. Il giudizio di legittimità sulla motivazione è limitato alla verifica della sua logicità e coerenza complessiva, senza possibilità di sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova.