Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49732 del 29 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49732PEN

Massima

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La confisca dei beni disposta ai sensi dell'art. 12-sexies della legge n. 356 del 1992 non presuppone la dimostrazione di un nesso di derivazione tra i beni confiscati e il reato per cui è intervenuta la condanna, essendo sufficiente la mera sproporzione tra il valore economico dei beni di cui il condannato ha la disponibilità e il reddito da lui dichiarato o i proventi della sua attività economica, salvo che il condannato non fornisca una giustificazione credibile circa la provenienza lecita di tali beni. Tale presunzione di illecita accumulazione patrimoniale opera anche nei confronti del coniuge in regime di comunione legale, qualora sussista la medesima sproporzione tra il patrimonio vantato e il reddito evincibile. L'onere di dimostrare la provenienza lecita dei beni incombe sul condannato e sui suoi aventi causa, i quali non possono invocare la qualità di "terzi estranei" al reato per sottrarsi all'applicazione della confisca, in quanto il legislatore ha correlato tale misura alla sola condanna del soggetto che di quei beni dispone, a prescindere dal nesso di derivazione con il reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. SA. FA. , n. il (OMESSO);

2) DE. SA. An. , n. il (OMESSO);

3) De. Sa. Ma. , n. il (OMESSO);

l'ordinanza 16 giugno 2009 - Corte di Appello di Milano;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Maurizio Barbarisi;

lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con o…

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