Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35045 del 18 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:35045PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare personale solo in presenza di una manifesta illogicità, ovvero di un vizio motivazionale così evidente da risultare percepibile ictu oculi, senza possibilità di verificare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali. Il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, ma non anche quando propone censure che riguardano la ricostruzione dei fatti o che si risolvono in una diversa valutazione degli elementi esaminati dal giudice di merito. Il giudice di legittimità non può ingerirsi nella valutazione del fatto, essendo tale accertamento riservato in via esclusiva al giudice di merito. Pertanto, il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare personale è circoscritto alla verifica che il testo dell'atto impugnato risponda ai requisiti dell'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e dell'assenza di illogicità evidenti, ossia della congruenza delle argomentazioni rispetto al fine del provvedimento. Solo la manifesta illogicità, e non la mera illogicità, integra uno dei parametri motivazionali alla stregua dei quali può essere attivato lo scrutinio di legittimità della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. PELLEGRINO Andrea - Presidente

Dott. BORESELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Relatore

Dott. MARRA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Vi.La. nato in PERÙ l'(Omissis)
avverso l'ordinanza del 20/03/2024 del TRIBUNALE della LIBERTÀ di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO FLORIT;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale ETTORE PEDICINI che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi dell'art. 23 co.8 D.L. 137/2020 e successive integrazioni e modifiche.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnato provvedimento il Tribunale di Roma ha confermato l'ordina…

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