Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37199 del 7 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37199PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'imputato può essere ritenuto responsabile del reato di lesioni personali volontarie quando, nel corso di un'attività sportiva agonistica, pone in essere condotte violente e intenzionali che esulano dal "rischio consentito" tipico di tale attività, cagionando lesioni all'avversario. La valutazione della volontarietà e non scriminabilità della condotta può essere fondata sulla convergente testimonianza di una pluralità di testimoni oculari, anche a fronte di una diversa ricostruzione fornita dall'arbitro, la cui testimonianza, pur rilevante, può essere considerata meno decisiva in ragione della sua limitata capacità di osservazione diretta dell'accaduto. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione se sorretta da adeguata motivazione logica e completa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/03/2015 del TRIBUNALE di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/07/2016, la relazione svolta dal Consigliere VESSICHELLI Maria;
Udito il Procuratore Generale in persona del LUIGI ORSI che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso la sentenza del Tribunale di Ancona in data 23 marzo 2015 con la quale…

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