Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13454 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13454PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare della custodia in carcere, pur essendo la misura più grave, può essere legittimamente disposto dal giudice quando risulti l'unica idonea a garantire l'esecuzione di un provvedimento di estradizione, in considerazione della facilità con cui l'estradando potrebbe sottrarsi a misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari. Tuttavia, qualora venga meno la prospettiva dell'estradizione, ad esempio per la mancata presentazione della relativa richiesta da parte dello Stato richiedente, il giudice è tenuto a revocare la misura cautelare e a disporre la rimessione in libertà dell'interessato, in quanto viene meno il presupposto che ne aveva giustificato l'adozione. In tali ipotesi, il ricorso proposto avverso il provvedimento cautelare diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, non essendo più attuale la questione oggetto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 704/13 RCC Corte d'Appello di Brescia del 5/12/2013;

esaminati gli atti e letti i ricorsi ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto PG, dott. GERACI Vincenzo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza sopra …

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