Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23136 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23136PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata, poiché, trattandosi di reato di pericolo presunto, per integrare l'offesa all'ordine pubblico è sufficiente la dichiarata adesione al sodalizio con la "messa a disposizione", in quanto idonea ad accrescere, per ciò solo, la potenziale capacità operativa ed intimidatoria dell'associazione criminale. È sufficiente, ai fini dell'integrazione del reato, che il membro del sodalizio assuma o gli venga riconosciuto il ruolo di componente del sodalizio e aderisca consapevolmente al programma criminoso, accrescendo per ciò solo la potenziale capacità operativa e la temibilità dell'associazione. Sono elementi fattuali sufficienti a far ritenere integrata la condotta di partecipazione alla associazione di tipo mafioso, l'essere a conoscenza dell'organigramma e della struttura organizzativa delle cosche della zona, dell'identità dei loro capi e gregari, dei luoghi di riunione, degli argomenti trattati e l'essere stato ammesso a partecipare agli incontri deputati alla trattazione di quegli argomenti o all'inserimento di nuovi sodali. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti adottati dal giudice del riesame dei provvedimenti sulla libertà personale è circoscritto all'esclusivo esame dell'atto impugnato al fine di verificare che il testo di esso sia rispondente all'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e all'assenza di illogicità evidenti, ossia la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza poter sindacare gli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate, ivi compreso lo spessore degli indizi, né le caratteristiche soggettive dell'indagato, ivi compreso l'apprezzamento delle esigenze cautelari e delle misure ritenute adeguate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/08/2017 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO FILIPPINI;
sentite le conclusioni del PG Dr. MOLINO PIETRO per l'inammissibilita' del ricorso
Udito il difensore presente avv. (OMISSIS) che chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 25.7.2017 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ap…

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