Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24856 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24856PEN

Massima

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Il comportamento violento e ingiurioso di un soggetto, anche se provocato da un atteggiamento dilatorio o di mancato riconoscimento di un diritto contrattuale da parte della persona offesa, non integra gli estremi della causa di non punibilità della provocazione ex art. 599 c.p., in quanto il requisito del "fatto ingiusto" richiede che la reazione sia conseguenza di un comportamento intrinsecamente illegittimo o contrario alle norme di civile convivenza, tale da suscitare un ingiustificato turbamento nell'animo dell'agente. Pertanto, la mera contestazione di un diritto contrattuale non può considerarsi un "fatto ingiusto" idoneo a giustificare una reazione violenta e ingiuriosa, la quale integra i reati di percosse e ingiuria, senza che possa trovare applicazione la scriminante della provocazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi dei reati contestati e l'applicabilità di eventuali cause di non punibilità, gode di un ampio margine di discrezionalità nella valutazione delle prove e delle circostanze del caso concreto, la cui motivazione, se sorretta da adeguata argomentazione, è insindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SAVANI Pietro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 12/2009 TRIBUNALE di UDINE, del 30/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione …

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