Il provvedimento di rigetto dell'istanza di emersione dal lavoro irregolare può essere legittimamente adottato quando l'amministrazione, sulla base di una valutazione tecnico-discrezionale, rilevi la mancanza di congruità della capacità economica del datore di lavoro in relazione al numero delle richieste presentate, in applicazione dei parametri previsti dalla normativa di riferimento. Tale valutazione non si risolve in una mera operazione matematica, ma deve tenere conto di tutti gli elementi idonei a dimostrare la solidità aziendale, come il volume di affari, il reddito imponibile e il costo delle retribuzioni. Il carattere eccezionale della disciplina in materia di emersione dal lavoro irregolare impone un'applicazione restrittiva della stessa, non consentendo il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione nel caso in cui la domanda di regolarizzazione sia rigettata per carenza dei requisiti in capo al datore di lavoro, in assenza di una specifica previsione normativa in tal senso. La mancata comunicazione del preavviso di rigetto non determina l'illegittimità del provvedimento finale quando risulti comunque effettuata la notifica al destinatario.