Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49423 del 23 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49423PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di appello che ha riformato la pronuncia di primo grado, non può sostituire il proprio apprezzamento a quello del giudice di merito in ordine alla valutazione delle risultanze probatorie, salvo che non ravvisi una manifesta illogicità o incoerenza della motivazione. Pertanto, il giudice di legittimità non può riesaminare il materiale probatorio già valutato dal giudice di merito, al fine di fornirne una diversa interpretazione, essendo estraneo al suo sindacato il controllo sulla correttezza della motivazione in rapporto ai dati processuali. Analogamente, in tema di reato di ingiuria, il giudice di legittimità non può sostituire il proprio apprezzamento a quello del giudice di merito circa la natura offensiva di una espressione, a meno che non ravvisi una manifesta illogicità o incoerenza nell'argomentazione che ha condotto il giudice di merito a ritenere non sussistente il reato, avendo riguardo al contesto in cui la frase è stata pronunciata e alla personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO);

1) SP. DA. AU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1901/2004 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 02/11/2005;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO BARTOLINI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galati Giovanni.

IL FATTO ED I MOTIVI DEL RICORSO …

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